domenica 3 gennaio 2021

Il conto economico dell'immigrazione

 

Consideriamo questo conto economico per i paesi di arrivo degli immigrati. Questa analisi va fatta prendendo come periodo del conto, quello che comprende sia quello relativo al trasferimento dal paese di partenza dell’immigrazione (se il paese di arrivo ne sopporta parte dei costi), sia il tempo relativo a quello in cui gli immigrati non sono ancora integrati nel processo lavorativo (produttivo di capitale merce), sia quello relativo a quando lavorano (poniamo per qualche decina di anni), sia quello quando non sono più  in grado di lavorare, secondo il criterio insulso di questo tipo  di società ; allora questi immigrati sono pensionati, residenti o no nel paese di accoglienza e a carico del paese del loro arrivo.

Non ha senso, se non truffaldino, considerare per questo conto economico complessivo, solo il periodo di tempo in cui gli immigrati non sono ancora integrati nel lavoro, con ciò astraendo dagli altri periodi di tempo della loro presenza.

Per questo conto economico complessivo è utile fare un confronto con la normale riproduzione di una qualsiasi popolazione, popolazione produttrice per se e per la sua parte non produttrice anche sfruttatrice. Di questa popolazione consideriamo  nascituri prima del parto, neonati, fanciulli e giovani prima che siano lavoratori e produttori nel lavoro, (del quale sono la necessaria, preliminare premessa) ; questi sono elementi necessari per il risultato del lavoro per l’esistenza di tutta la popolazione, attiva e non attiva, compresi pensionati, malati, infortunati, in gravidanza, ecc…

Con questa analogia si comprende che, a lungo andare, considerando tutto il tempo di presenza degli immigrati nel paese di arrivo (non solo quello relativo al costo iniziale per il paese di immigrazione) , gli immigrati danno al capitale di questo paese molto più del costo iniziale per integrarli nella produzione.  Precisando : questo “costo iniziale” non è sopportato da uno spirito santo donatore, ma dal pluslavoro dei salariati già in attività prima della integrazione nella produzione degli immigrati. Questa è trasformazione del plusvalore pv in capitale, ossia “ far investire gli ignudi.” L’immigrazione fa si che l’accumulazione del capitale, questa volta, non riduce l’esercito industriale di riserva originario, non riduce la disoccupazione originaria, non fa aumentare i salari monetari. Allunga nel tempo il ciclo tipico del processo di accumulazione del capitale.

In più a questa analogia con la riproduzione di una popolazione, bisogna considerare un altro aspetto di questo conto economico, fatto dalle borghesie dei vecchi capitalismi. Si tratta del rapporto fra proletari in grado, come età, di lavorare (occupati e disoccupati) e i proletari non più in grado di lavorare, perché vecchi, secondo il demente concetto e i ritmi e gli orari di lavoro del modo di produzione attuale. Questo rapporto è da anni in calo continuato nei più vecchi capitalismi di occidente, soprattutto per l’aumento della durata media di vita. Nota bene : questo calo del rapporto suddetto è la causa del rallentamento in corso della crescita economica dei vecchi capitalismi di occidente e comporta il loro declino relativo nel mondo. Questo rallentamento della crescita economica si ha perché, con l’aumento dell’età media del proletariato, una parte crescente dell’annuale prodotto di valore nuovo ( v+pv ) del lavoro vivo salariato, prodotto interno al paese di vecchio capitalismo, deve andare alla necessaria sussistenza di tutto il proletariato ; questa è anche condizione necessaria della sopravvivenza del capitalismo. Diminuisce così la parte dell’annuale prodotto di valore nuovo che va all’accumulazione di capitale ; ossia diminuiscono gli incrementi annuali di capitale costante (mezzi di produzione) e capitale variabile v (forza lavoro, variabile da v a v+pv ), anticipati al processo produttivo. Ossia, con l’invecchiamento del proletariato, diminuisce la crescita annuale del valore del prodotto annuale di capitale merce (c+v+pv) nei vecchi capitalismi di occidente. Questi, terrorizzati, vedono in pericolo i loro attuale dominio nel mondo ; quindi cercano di frenare il processo con il circolo emigrazione – immigrazione di proletari dai giovani capitalismi. Ecco un'altra ragione per il vecchio capitalismo della necessità dell’immigrazione, e quindi di avere in Africa delle condizioni per l’emigrazione, anche se è un fenomeno politicamente rischioso. E una ragione questa coperta con possente ipocrisia “umanitaria”,  lusingando sfacciatamente i sentimenti umani di solidarietà della specie umana, quella degli individui contemporanei e delle generazioni passate e future. Per questa grande manipolazione “umanitaria” occorre tacere le cause dell’emigrazione, senza contrastarle; sono cause di cui i vecchi capitalismi neocolonialisti di occidente sono i principali responsabili.

--- NOTA  Lo schema di Marx  per il conto economico (bilancio annuale) del capitale è uno schema a due classi : borghesia e proletariato. La formula : valore aggiunto netto = (v+pv) esprime questa ripartizione in due parti, per le due classi, del prodotto di valore del lavoro vivo salariato, ossia durante il tempo del conto economico. E valore aggiunto al valore dei consumi di capitale costante (c=c1+c2, c1  logorio del  capitale fisso,  c2 materie prime e ausiliarie). Questo valore c rappresenta lavoro salariato morto, passato, di esercizi antecedenti dell’impresa del capitale ; valore trasferito nel valore del prodotto annuale di capitale merce (c+v+pv), valore – lavoro cristallizzato in mezzi di assorbimento di altro lavoro altrui, nuovo. Questo valore  c di questi consumi, detti “intermediari “ per la parte c2 dalla imbarazzatissima teoria economica dominante, ritorna alla impresa del capitale  sociale complessivo per partecipare a una nuova  ripartenza di capitale anticipato (c’+v’), accresciuto dalla trasformazione in capitale di parte del plusvalore pv dell’ultimo ciclo  ; l’altra parte va nel fondo consumi fc di mezzi di consumo (di sussistenza, lusso e dominio della classe dominante) :      pv   = (dc + dv) + fc, ossia  pv = arricchimento in capitale + godimento.

Ogni teoria scientifica schematizza e semplifica la complessità della realtà analizzata, dichiarando ipotesi e astrazioni adottate per descriverne i rapporti e i processi sostanziali. Le ideologie di società “aperta”, “fluida”, “liquida” vanno benissimo contro la metodologia di analisi scientifica e vanno benissimo per la metodologia dell’individualismo. ---                                  

Nel tentativo, miope, di ringiovanire la popolazione proletaria produttrice, disponibile sul suo territorio, la borghesia europea finanzia e ha finanziato dal  2015, con le entrate fiscali della UE , ricevute dagli stati membri, l’operazione ONG, per la tratta di forza lavoro verso il suo territorio. L’urgenza di contrastare l’indebolimento del proprio dominio nel mondo è tale per il sedicente “fronte occidentale” capitalistico, che, complessivamente nel suo insieme, deve correre il rischio politico-sociale interno, derivante dalla difficile integrazione di un flusso troppo intenso della immigrazione.

Un'altra ragione di questa necessità capitalistica della immigrazione in Europa occidentale, che è soprattutto emigrazione dall’ Africa, è che questa emigrazione dissangua, contrasta, devia e indebolisce i nascenti movimenti di liberazione africani dal neocolonialismo attuale, che sono fondamentalmente movimenti panafricanisti. Non solo : questa immigrazione rafforza gli stessi paesi neocolonialisti nella loro opera di dominio, sfruttamento, oppressione, asservimento, saccheggio. Questo dominio costa : per sostenere la commedia dei governi locali collaborazionisti, per le tantissime basi militari del neocolonialismo, per i mezzi militari, per le “missioni umanitarie” a copertura di quelle contro i movimenti panafricanisti di “ Africa libera”. Così il continente più ricco in risorse naturali è anche il più povero in quanto a produzione per la sua popolazione.

NOTA – abbiamo sopra descritto un circolo chiuso, di eventi ripetuti, circolo chiuso di cause ed effetti che si autosostiene in movimento continuato.

E un circolo che ruota costantemente,  nel quale “ogni punto è contemporaneamente punto di partenza e di ritorno. Per cui tutta la differenza sussiste solo per l’osservatore .  …….” (L II – “le tre figure del processo ciclico” del capitale ; osservate da tre punti diversi di partenza ( denaro, processo produttivo, merce), figure che si concludono con tre diversi punti di arrivo e ripartenza del ciclo.

Marx espone qui un aspetto della teoria marxista della conoscenza dei processi storici.

Il circolo che ruota è questo : Invecchiamento e neocolonialismo dei vecchi capitalismi di occidente. – Macchina del saccheggio del continente più ricco – Miseria nei giovani capitalismi in Africa – Emigrazione di forza lavoro dai territori     asserviti - Tratta di forza lavoro in Europa occidentale.

 A questo circolo di cause – effetti aggiungiamo ora per il  prossimo futuro : aumento degli antagonismi di classe in Europa e in Africa – sviluppo dell’internazionalismo proletario per le lotte contemporanee di liberazione nazionale  in Africa ed economiche salariali dei proletari di ogni “razza” e nazione nei vecchi capitalismi di occidente.